martes, 10 de marzo de 2009

Cántame una por mis 28

http://www.youtube.com/watch?v=CzC3Xx-jta0

Gracias a todos los que hicieron posible mi cumpleaños feliz.

1 comentario:

Luis Alfonso Lomelí Del Angel dijo...

PARA RECORDAR ESA NOCHE DE OPERA, TE CANTO LA ESCENA 15 DE DON GIOVANNI:

Luogo chiuso in forma di sepolcreto, con diverse statue equestri,
tra le quali quella del Commendatore.

Don Giovanni, poi Leporello.



DON GIOVANNI

(ridendo entra pel muretto):
Ah, ah, ah, questa è buona,
or lasciala cercar; che bella notte!
È più chiara del giorno, sembra fatta
per gir a zonzo a caccia di ragazze.
È tardi?
(guardando l'orologio)
Oh, ancor non sono
due della notte; avrei
voglia un po'di saper come è finito
l'affar tra Leporello e Donna Elvira,
s'egli ha avuto giudizio!

LEPORELLO
(Si affaccia al muretto):
Alfin vuole ch'io faccia un precipizio.

DON GIOVANNI:
(È desso.) Oh, Leporello!

LEPORELLO
(dal muretto):
Chi mi chiama?

DON GIOVANNI:
Non conosci il padron?

LEPORELLO:
Così non conoscessi!

DON GIOVANNI:
Come, birbo?

LEPORELLO:
Ah, siete voi? Scusate.

DON GIOVANNI:
Cosa è stato?

LEPORELLO:
Per cagion vostra io fui quasi accoppato.

DON GIOVANNI:
Ebben, no era questo
un onore per te?

LEPORELLO:
Signor, vel dono.

DON GIOVANNI:
Via, via, vien qua,
Che belle cose ti deggio dir.

LEPORELLO:
Ma cosa fate qui?

DON GIOVANNI:
Vien dentro e lo saprai:
diverse storielle
che accadute mi son da che partisti,
ti dirò un'altra volta: or la più bella
ti vo'solo narrar.

LEPORELLO:
Donnesca al certo.

(Rende il cappello e il mantello al padrone
e riprende quelli che aveva cambiati con lui.)

DON GIOVANNI:
C'è dubbio? Una fanciulla,
bella, giovin, galante,
per la strada incontrai; le vado appresso,
la prendo per la man, fuggir mi vuole;
dico poche parole, ella mi piglia,
sai per chi?

LEPORELLO:
Non lo so.

DON GIOVANNI:
Per Leporello.

LEPORELLO:
Per me?

DON GIOVANNI:
Per te.

LEPORELLO:
Va bene.

DON GIOVANNI:
Per la mano
essa allora mi prende.

LEPORELLO:
Ancora meglio.

DON GIOVANNI:
M'accarezza, mi abbraccia:
Caro il mio Leporello!
Leporello, mio caro! Allor m'accorsi
ch'era qualche tua bella.

LEPORELLO:
(Oh maledetto!)

DON GIOVANNI:
Dell'inganno approfitto; non so come
mi riconosce, grida; sento gente,
a fuggire mi metto, e pronto pronto
per quel muretto in questo loco io monto.

LEPORELLO:
E mi dite la cosa
con tanta indifferenza?

DON GIOVANNI:
Perchè no?

LEPORELLO:
Ma se fosse costei stata mia moglie?

DON GIOVANNI

(ridendo forte):
Meglio ancora!

LA STATUA:
Di rider finirai pria dell'aurora!

DON GIOVANNI:
Chi ha parlato?

LEPORELLO
(estremamente impaurito):
Ah! qualche anima
sarà dell'altro mondo,
che vi conosce a fondo.

DON GIOVANNI:
Taci, sciocco!
Chi va là?

LA STATUA:
Ribaldo, audace!
Lascia a' morti la pace!

LEPORELLO
(tremando):
Ve l'ho detto!

DON GIOVANNI:
Sara qualcun di fuori
che si burla di noi!
(con indifferenza e sprezzo)
Ehi, del Commendatore
non è questa la statua? Leggi un poco
quella iscrizion.

LEPORELLO:
Scusate...
non ho imparato a leggere
ai raggi della luna.

DON GIOVANNI:
Leggi, dico!

LEPORELLO
(leggendo):
Dell'empio che mi trasse al passo
estremo qui attendo la vendetta...
Udiste? Io tremo!

DON GIOVANNI:
O vecchio buffonissimo!
Digli che questa sera
l'attendo a cenar meco!

LEPORELLO:
Che pazzia ! Ma vi par?... Oh Dei, mirate,
che terribili occhiate - egli ci dà!
Par vivo! Par che senta... E che voglia parlar!

DON GIOVANNI:
Orsù, va là!
O qui t'ammazzo, e poi ti seppellisco!

LEPORELLO:
Piano, piano, signore, ora ubbidisco.
O statua gentilissima
Del gran Commendatore...
Padron! Mi trema il core,
Non posso terminar!

DON GIOVANNI:
Finiscila, o nel petto
Ti metto questo acciar!

LEPORELLO:
Che impiccio, che capriccio!

DON GIOVANNI:
Che gusto! Che spassetto!

LEPORELLO:
Io sentomi gelar!

DON GIOVANNI:
Lo voglio far tremar!

LEPORELLO:
O statua gentillissima,
Benchè di marmo siate...
Ah padron mio! Mirate!
Che seguita a guardar!

DON GIOVANNI:
Mori...

LEPORELLO:
No, no... attendete!
(alla statua)
Signor, il padron mio...
Badate ben... non io...
Vorria con voi cenar...
Ah che scena è questa!
(la statua china la testa)
Oh ciel! Chinò la testa!

DON GIOVANNI:
Va là, che sei un buffone!

LEPORELLO:
Guardate ancor, padrone!

DON GIOVANNI:
E che degg'io guardar?

LEPORELLO e DON GIOVANNI:
Colla marmorea testa,
Ei fa così, così!

DON GIOVANNI
(verso la statua):
Parlate, se potete.
Verrete a cena?

LA STATUA:
Sì!

DON GIOVANNI:
Bizzarra è inver la scena,
Verrà il buon vecchio a cena.
A prepararla andiamo,
Partiamo - via di qua!

LEPORELLO:
Mover mi posso appena...
Mi manca, o Dei, la lena...
Per carità... partiamo,
Andiamo via di qua!